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23 Settembre 2020

Dal Guinnes dei Primati alla sicurezza dei ciclisti, passando dalla solidarietà: Paola Gianotti è il nostro mito.

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 Se un giorno Pedaling creasse la galleria di personaggi che ispirano le nostre pubblicazioni non metteremmo un Pro Campione del Mondo, nemmeno uno spericolato rider, ma personaggi di spessore ciclistico che, oltre ad essere dei tosti sulla sella, fossero anche rilevanti per la visione sociale, etica o culturale che riescono intimamente ad offrire. Paola Gianotti sarebbe certamente una candidata per il suo valore.

La seguiamo da alcuni anni perché è una ciclista entusiasta che ha saputo unire senza forzature, vere imprese sportive ad attività sociali e di beneficenza.

Il suo ultimo Progetto è appena terminato, circoscritto alla Toscana dove ha pedalato per oltre 800 km in 5 giorni, attraverso 9 province e coinvolgendo 35 comuni. Il suo scopo era richiamare gli automobilisti a dare attenzione ai ciclisti sulla strada e a tenere una distanza di sicurezza minima di 1 mt e mezzo dal ciclista in fase di sorpasso, appendendo cartelli permanenti dedicati.

Ne ha posti quasi 200.

Lo aveva fatto in luglio con le stesse modalità in Piemonte appendendone 500 su un percorso di 1500 km attraverso 80 comuni.

E ora si sta organizzando per ripetere l’iniziativa in Sicilia nel mese di novembre.

Fra i momenti salienti in Toscana l’incontro con Marco Cavorso e il campione del mondo 1988 Maurizio Fondriest a Barberino del Mugello dove è stato apposto un cartello in località Rufina (FI) dove fu investito e ucciso Tommaso Cavorso. Sempre nella stessa giornata, a Castelfiorentino, si è tenuto un dibattito sulla sicurezza del ciclista. A Siena Paola ha fatto un giro d’onore della celebre Piazza del Campo dove ha incontrato alcuni operatori turistici e tanti ciclisti intervenuti.  A Capoliveri (Isola d’Elba) ha inaugurato il primo di 10 cartelli che saranno apposti su una delle strade più frequentate dai ciclisti dell’isola.

Infine, nell’ultima tappa, Paola ha pedalato sul bellissimo circuito Gran Tour della Val di Merse, percorso di 172 km con 3.100 mt di dislivello, dove alcuni tratti del percorso si intersecano con le famose Strade Bianche e il percorso dell’Eroica.In Toscana Paola ha pedalato con la sua fedele Cinelli ed il sostegno di Elastic Interface, MailUP, Bio Energy Food, Acqua Valmora.

Per seguire direttamente Paola ecco il suo official web site
oppure la sua pagina social su Facebook


Per chi non conoscesse Paola offriamo una concisa presentazione delle sue attività ciclo-sociali.


Dalla sua Ivrea ha avuto tanti stimoli che l’hanno portata ad una laurea in Economia e all’inserimento nel mondo del lavoro. Ma anche tante sollecitazioni più sfumate che l’hanno focalizzata su aspetti sociali e sulla sete di viaggiare, inizialmente con lo zaino in spalla e successivamente in biciletta. Senza essere un’atleta scafata ha iniziato nel 2014 con il suo primo Guinness World Record compiendo il giro del globo in 144 giorni (29.400 km totali, 145.000 m D+, 215 km media al giorno, 22 nazioni attraversate) per il suo primo progetto di beneficenza e rimediando anche una frattura ad una vertebra provocata da un automobilista distratto. Secondo e terzo Guinness World Record nel 2016 e 2017. Prima negli USA per uno zigzagante coast-to-coast di 43 giorni per toccare 43 stati (11.500 km 75.000 m D+). Il successivo attraversando il Giappone dall’estremo nord al sud in 9 giorni (2.730 km, 16.700 m D+, 310 km media al giorno). I due progetti erano soprattutto finalizzati a fornire ad una comunità in Uganda tante biciclette per rendere più autonome le donne per gli spostamenti verso il lavoro e l’approvvigionamento di cibo. È stata finanziata anche una officina per la riparazione delle bici per renderle durature negli anni e contaminare positivamente l’area per proporre un sistema di trasporto autonomo e molto economico. Chi credesse che certi record sono più bizzarrie che imprese sportive, Paola, unica donna alla partenza, ha partecipato alla prima edizione della Red Bull Trans-Siberian Extreme, una vera competizione di Ultra Cycling di 9.200 chilometri lungo il leggendario percorso della Transiberiana da Mosca a Vladivostock. Nel 2018 e 2019 ha percorso tutte le tappe del Giro d’Italia anticipando di un giorno le tappe dei Pro. Durante queste due iniziative iniziò a incontrare le comunità locali che sostenevano la promozione della sicurezza per i ciclisti. Proprio la conseguenza di queste attività ha generato l’iniziativa 2020 con i cartelli appostati sulle strade di Piemonte, Toscana e Sicilia.

Nel 2015 ha pubblicato il suo primo libro “Sognando l’infinito” e il prossimo 5 ottobre uscirà il suo secondo “In fuga controvento”.

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