Dopo aver pedalato qualche giorno sull’isola nessuno potrà smentire quello che può apparire un eccesso di enfasi. L’isola è nota soprattutto per le gare mountainbike di caratura mondiale che da tanti anni si svolgono nell’area di Capoliveri dove diversi tratti godono di viste spettacolari sul mare azzurrissimo sottostante.

Qui invece con l’aiuto del CAI, attraverso la sottosezione dell’isola d’Elba, abbiamo individuato un’altra area perfetta per pedalare nella parte più a ovest dell’isola dove il Monte Capanne svetta con il picco più alto a mille metri e il traffico è sporadico o addirittura inesistente perché fuori dal raggio delle aree più turistiche. L’itinerario proposto è un giro ad anello e la traccia è un mix di asfalto e sterrato, circa il 70% e 30% rispettivamente, con circa 20 Km di lunghezza e 540 m di dislivello. L’obiettivo è la scalata del monte Perone (616 m) che si trova a nord est rispetto alla cima del Capanne.
Questo percorso, insieme a numerosi altri, è il risultato dell’ambizioso progetto iniziato alcuni anni fa per mappare tutti i sentieri dell’isola e renderli disponibili su Google Street View . La partenza è presso il paese di Sant’Ilario, al centro dell’sola e vicino all’aeroporto, che è un piccolo gioiello urbanistico per la struttura difensiva a protezione del paese che è un dedalo di viuzze e vicoli.



S’imbocca via del Salicastro che diventa una sterrata in leggera salita che attraversa piccoli corsi d’acqua, secchi durante l’estate, attraverso alcuni ponticelli e circondati da piante di salice e macchia mediterranea. Siamo sul sentiero 121 dove il fondo è a tratti sabbioso a causa della disgregazione del granito, il tipo di roccia che costituisce il massiccio occidentale dell’isola e che sotto l’azione erosiva degli agenti atmosferici si altera e si ossida trasformandosi in una sabbia chiara, quasi giallognola. Inoltre si noteranno nella roccia erosa lungo gli argini stradali dei fori: sono i nidi dei gruccioni, i variopinti uccelli migratori che giungono dall’Africa per nidificare in inverno. La 121 s’incrocia con la GTE (Grande Traversata Ellbana) che porta a Collereciso. Da qui si prende la 180 e si transita a Le Solane; dopo circa 3 km si inizia a salire sul Perone dove è evidente come cambia la vegetazione, più alta e boschiva con pini e lecci, e attraverso una pista forestale dal fondo dissestato si raggiunge la piccola cappella di Santa Rita e successivamente la località Acqua Calda.


Il percorso alterna asfalto e sterrato verso Poggio. Dalla strada bianca si emerge dopo il ristorante Da Luigi. Pochi metri di asfalto e a sinistra si prende il sentiero di Rimercoio, una breve mulattiera con un ponte romanico di pietra, a tratti esposta e senza protezioni: era un sentiero che anche nel periodo dell’esilio di Napoleone già esisteva e che proprio lui percorreva per recarsi dalla sua villa, dove era relegato, al lussuoso campo tendato di Madonna del Monte dal quale si può vedere facilmente la sua nativa Corsica. È documentato che qui incontrò Maria Walewska, la sua amante, che lo raggiunse per un breve periodo. Lo ricordiamo perché quest’anno ricorrono i duecento anni della sua morte e molte iniziative uniche si susseguono per tutto l’anno. Non lontano si trova l’azienda agricola Fonte di Zeno dove i ciclisti sono i benvenuti e si offre acqua per le borracce, oltre a poter visitare un inconsueto giardino creato per trovare quasi tutto l’anno numerose specie di farfalle che si alternano per creare un ambiente da sogno.
Con la SP 25 si raggiunge l’abitato di Poggio. Dal paese si affronta l’ultimo strappo verso la cima pedalando nell’ombrosa valle della Nivera, che prende il nome dalle vasche di pietra dove in un lontano passato si conservava la neve e il ghiaccio fino alla bella stagione. In cima si trova una pineta caratterizzata dai fusti piegati dal vento. Per un’altra veduta panoramica si segue il percorso per gli ipovedenti situato nelle vicinanze, che condurrà all’emozionante veduta sull’isola e sulla costa, comprese alcune isole dell’arcipelago (Pianosa, Montecristo, Capraia e Gorgona). Prendendo il sentiero 119 s’inizia il ritorno in discesa. É una pista sterrata, a tratti composta da granito e sabbia molto divertente da percorrere, soprattutto nell’ultimo tratto. S’incrocerà via del Salicastro (da dove siamo partiti) e girando a destra si rientra verso il paese di Sant’Ilario.
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