Mi chiamo Luca, ho 33 anni e 12 mesi fa non riuscivo nemmeno a camminare.


Qualche giorno fa sono stato contattato dagli amici di Pedaling che mi hanno fatto una semplice domanda.
Ti va di raccontarci il tuo ultimo mese in sella? Facile no? No, per niente, non ho mai vissuto in vita mia un mese così intenso e ricco di emozioni. La verità è che non so nemmeno da dove partire.
Ma faccio un passo indietro e cerco di fare ordine sia per chi legge queste righe e sia per me che cerco di ripercorrere quelle che sono state due esperienze straordinarie: il mio primo viaggio in bikepacking e 1/2 Rando Imperator.
Mi chiamo Luca, ho 33 anni e 12 mesi fa non riuscivo nemmeno a camminare. Non voglio annoiarvi su come, cosa e perché ma questa semplice informazione è fondamentale per capire quanto sia stata pazzesco anche solo immaginare un anno fa qualcosa del genere.
Sono stati due gli ingredienti fondamentali, Beatrice ovvero la mia compagna di viaggio e di vita e tanta, tanta forza di volontà.
Circa 10 mesi fa, tra una birra e l’altra ci viene l’idea malsana di programmare un viaggio in bici e senza renderci nemmeno conto ci siamo ritrovati, alla vigilia di ferragosto, in autostrada con bici sul tettuccio e 1300 km da fare per raggiungere Agrigento, città da dove abbiamo deciso di partire.
Cinque tappe, 350 km, 3000 metri di dislivello e 40 gradi constanti.

Day 1: Agrigento – Licata, doveva essere sulla carta la tratta più semplice, la classica passeggiata. Peccato che non sia stato propriamente così. Merito anche di un ciclista locale, Andrea, che ci ha indicato una via meravigliosamente breve ma anche meravigliosamente sterrata e in salita. Così bici in spalla e sotto 37 gradi fissi, ci ritroviamo all’interno di una cartolina: Licata.

Day 2. Licata-Marina di Ragusa.
Il giorno successivo, dopo circa 2 cornetti al pistacchio, 2 alla ricotta, 2 alla crema e 2 al cioccolato, ci dirigiamo verso la seconda tappa: Marina di Ragusa. Ancora oggi è nitido nella nostra mente il ricordo della quantità di pomodori visti in questi 90 km. Pomodori ovunque, km di pomodori che hanno fortunatamente interrotto il traffico e la caoticità di Gela e così, accompagnati dal vento, tra scorci incredibili, viste mozzafiato sul mare e pomodori, ci ritroviamo nella magia dei luoghi di Camilleri. Impossibile non fermarsi per qualche foto.


Day 3 Marina di Ragusa – Ortigia.
Cambiano i colori, sempre più vivaci e ricchi, i paesaggi mutano continuamente e le salite diventando sempre più aspre, spezzano le gambe. Il mare intorno a noi acquisisce quel blu a tratti caraibico, borghi incantevoli, i pomodori vengono sostituiti dai fichi d’india e l’oste del b&b dove avevamo prenotato il pernottamento, decide di farci assaporare tutto ciò lasciandoci un’ora sotto il solo cocente ad aspettare. Per fortuna la birra con granita, il meraviglioso mare di Portopalo e il panino con il polpo, sono stati la cornice perfetta per ricaricare le pile e prepararci per il giorno dopo.
Direzione Ortigia.


Quando la fatica, il vento, il caldo prendono il sopravvento basta rifarsi gli occhi per non sentire più niente. Marzamemi, Noto, Avola e Ortigia sono piccoli capolavori siciliani che saziano e temprano lo spirito e il cuore. Poco altro da aggiungere, a me e Beatrice brillavano letteralmente gli occhi.
Last Day
Day4: Ortigia – Catania.
Sicuramente la giornata più lunga e sofferta ma la più ricca di emozioni. Catania ci ha aperto il cuore, con i suoi profumi e la sua gente. A Catania abbiamo incontrato vecchi e nuovi amici. La delegazione emofilia siciliana ci ha accolto abbraccia aperte donandoci tutto l’affetto che solo poche persone speciali sanno dare.



Qualche giorno di relax e si riparte, c’è un pullman che mi aspetta. Direzione Monaco di Baviera per partecipare alla Rando Imperator per la seconda parte del nostro viaggio!!!
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