Dal 5 maggio sarà in edicola insieme al quotidiano La Repubblica il primo volume della collana “Italia in bicicletta”, 8 volumi tematici in edicola dal 5 di ogni mese successivo.
Ogni percorso è stato scelto in base a criteri comuni, offrendo una ciclogeografia che tiene conto non dei confini regionali, irrazionali in bicicletta, ma di laghi e fiumi, litorali e lagune, colline e grandi salite, vie verdi ricavate da ex ferrovie, itinerari dentro e fuori porta, ciclovie a lunga percorrenza ecc.

Ognuno dei 96 itinerari rispetta almeno uno di questi due aspetti: gli itinerari devono essere dotati di segnaletica su strada, un fatto più diffuso nell’Italia Settentrionale che in quella Centro-Meridionale: i percorsi hanno disponibili le tracce gpx scaricabili da un sito più o meno istituzionale (Regioni, associazioni, reti di imprese, tour operator, Gal, rappresentanze territoriali).

Saranno volumi da collezionare per avere l’ispirazione e successivamente tanti dettagli coi quali poter rendere possibile l’esperienza, senza voler essere vere e proprie guide, ma un vero stimolo per tirar fuori dalla cantina una bicicletta inattiva da troppo tempo, quella cartina o quel desiderio di viaggio riposto in un cassetto.
Dietro ogni pagina o curva può aprirsi uno spettacolo inatteso, un incontro non previsto, una folata spiazzante di profumo: un campanile sostenuto da un vassoio di nebbie, come nelle Langhe; un gregge di pecore che non lascia varco alla ruota, come sul Gennargentu; meli in fiore che ti stordiscono con aromi di talco e moscato rosa, come in Val Venosta.

Una nota di merito va fatto alla scelta degli autori: i due terzi dei percorsi sono stati scritti da cicliste, facendo diventare questa collana sul cicloturismo, il primo prodotto editoriale in Italia dove si attesta la crescita del numero di donne in bicicletta che sono anche le autrici.

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